Isolamento sociale degli anziani: rischi e rimedi

La recente diffusione del COVID-19 ha messo in evidenza alla maggior parte della popolazione gli effetti del distanziamento sociale, ma per gli anziani non si tratta di una situazione nuova.

Durante il periodo di lockdown abbiamo sperimentato una serie di sensazioni di disagio, provocate da un progressivo senso di isolamento e stress. Abbiamo percepito la forte necessità di ritrovare contatti umani e mantenere vive le relazioni sociali, seppur a distanza. Abbiamo inoltre manifestato un forte bisogno di una normalità rassicurante.

Per moltissimi anziani queste situazioni di disagio erano già note anche prima della pandemia. Per quanto gli over 65 rappresentino ormai una quota importante della popolazione italiana (oltre il 20%), diversi studi mostrano che i loro problemi risultano trascurati dalla società, conducendoli verso uno stato di isolamento sociale.

È facile rendersene conto quando nei notiziari scopriamo che alcuni anziani muoiono soli nelle loro abitazioni, ma vengono ritrovati solo dopo diverse settimane, o addirittura mesi. Per lunghi periodi lontani da contatti umani, senza che nessuno si interessi e controlli il loro stato di salute, gli anziani faticano a trovare una normalità rassicurante. Si tratta di situazioni drammatiche che necessitano una maggiore comprensione e l’elaborazione di strategie per risolvere le difficoltà.

Come nesce il rischio di isolamento sociale per gli anziani?

Certamente i fattori sono molteplici. Quando un anziano arriva alla pensione tende a condurre una vita meno attiva. Gli acciacchi tipici dell’età iniziano ad affacciarsi progressivamente e possono portare a dei deficit di mobilità (difficoltà a camminare o a guidare), deficit delle facoltà cognitive o di comunicazione (come ad esempio segni di arteriosclerosi, sordità) che rendono più complessa la condivisione di momenti di socializzazione.

Per alcuni la perdita del coniuge può rappresentare anche l’inizio di uno stato di depressione e di allontanamento sociale da una vita che offre sempre meno stimoli. Le semplici operazioni quotidiane diventano un ostacolo insormontabile ed appare necessario richiedere assistenza a parenti o amici, non sempre disponibili nel supporto dell’anziano, nei suoi momenti di fragilità.

Quando coesistono diversi dei fattori citati si osserva che cresce la probabilità di sviluppare patologie o che lo stato di salute dell’anziano peggiori in modo consistente. Appare quindi necessario trovare rimedi e soluzioni che possano risolvere, o quantomeno, attenuare il problema.

Alcune delle possibili soluzioni

Negli ultimi anni sono stati fatti alcuni interventi da parte delle Istituzioni e Amministrazioni Locali. In particolare le azioni sono state rivolte verso una maggiore accessibilità a servizi dedicati. In diverse città sono stati attivati servizi di trasporto anziani, consegna di cibo e farmaci a domicilio, iniziative culturali (come l’università della terza età). In altri casi si è cercato di dare maggiore supporto alle associazioni che si occupano dei problemi degli anziani e dei pensionati, lasciando l’iniziativa sulla base delle specifiche esigenze locali.

La vera novità è però arrivata dal mondo dei privati. Sono infatti nate diverse struttura per anziani private per cercare di rispondere alla crescente domanda di servizi da parte degli over 65. Alcune di queste strutture, le case famiglia per anziani autosufficienti, hanno riscosso un grande successo in diverse zone del Nord Italia.

Ci sono situazioni in cui i famigliari di una persona in età avanzata non riescono a far fronte alle richieste di assistenza dell’anziano e diventa necessario rivolgersi a strutture dedicate. In queste strutture l’ospite trova l’habitat ideale alle sue esigenze.

In una casa famiglia per anziani gli ospiti hanno modo di condividere la loro vita con altri anziani che si trovano in uno stato di salute affine. Risulta quindi più semplice comprendere le rispettive difficoltà, parlarne apertamente, e supportarsi. Gli ospiti sono inoltre seguiti da uno staff professionale e qualificato che si occupa di offrire assistenza nello svolgimento delle nomali attività quotidiane. Il loro compito, oltre a monitorare le condizioni dell’ospite è anche quello di creare un’atmosfera rilassata e famigliare, e costruire il benessere dell’anziano attraverso tante piccole attenzioni.

Gli ospiti non devono preoccuparsi di prepararsi il pasto o lavarsi i vestiti. Hanno tempo per godersi la tranquillità e dedicarsi ad attività creative o alla socializzazione. Per comprendere meglio come funziona una struttura come questa abbiamo chiesto un parere ad Alessandro Bonafiglia, titolare della residenza per anziani Borgo Virginia, situata a Rocca Susella (PV).

“Le case famiglia per anziani nascono per rispondere alle crescenti esigenze di una parte importante della popolazione italiana. Gli over 65 rappresenteranno una quota sempre più rilevante della nostra società. Offrire servizi dedicati e professionali agli anziani permette di migliorare non solo la loro qualità di vita, ma anche quella dei famigliari. Le famiglie ed i parenti si sentono più tranquilli perché sanno che il loro caro vive in una struttura dedicata ed è seguito da persone affidabili. Costruire quotidianamente il benessere dell’ospite è la chiave per rendere i famigliari più sereni e sgravarli dalle attività di assistenza che sono necessarie quando l’anziano manifesta la prime difficoltà dovute all’età avanzata”

Bonafiglia aggiunge: “Le strutture inoltre si devono occupare di organizzare attività ricreative per stimolare la socializzazione tra gli ospiti. Questo aspetto è fondamentale per evitare che l’anziano si chiuda in sé stesso e si lasci andare alla depressione.”

Queste parole suggeriscono che il mondo dei privati abbia risposto in maniera più efficace e puntuale alle esigenze, finora trascurate degli anziani. Resta chiaro che le Istituzioni debbano dedicare una maggiore attenzione ai problemi citati, considerando che l’Italia denota un progressivo e inesorabile invecchiamento della sua popolazione. Questa situazione, largamente prevedibile, non offre solo rischi di isolamento sociale, ma anche opportunità per offrire nuovi servizi e soluzioni.

2020-06-30T11:07:55+00:00