Prodotto naturale. Cosa significa?

Una leggenda irlandese narra che sulla tomba di un mitico eroe, figlio di un dio-medico, crebbero un giorno 365 piante medicinali, il numero delle articolazioni e dei nervi dell’eroe, ma anche il numero dei giorni dell’anno, monito dell’eroe perché la cura fosse un’occupazione quotidiana da dedicare a sé stessi.

Il consiglio di curarci con le piante ci è arrivato attraverso i secoli e oggi più del 40% delle specialità farmaceutiche deriva da prodotti naturali e la “fitoterapia”, metodo terapeutico che cura le malattie con le piante, fresche o essiccate, o mediante i loro estratti naturali, è sempre più utilizzata e apprezzata anche alla luce dell’ampliarsi delle conoscenze su nuove risorse vegetali, arboree sia selvagge che coltivabili.

Prodotto Naturale medicale

Medicamento naturale: un po’ di storia

Inizio ’800

I farmaci sono gli stessi del Rinascimento pur integrati dai rimedi e dai prodotti provenienti dalle terre del nuovo Mondo.

fine ‘800

Lo sviluppo della chimica permette l’inizio della fabbricazione industriale di medicamenti naturali come: sciroppi, estratti, tinture, pomate e impiastri. La conoscenza dei medicamenti è basata sulla botanica, la chimica organica e la fisiologia, mentre i principi attivi sono estratti dalle piante e dagli animali per soluzione in acqua o in solventi organici.

1915/40

Le guerre segnano il boom della prima avanzata della ricerca e del progresso delle terapie curative in occidente con la necessità dapprima di farmaci antimalarici e antiparassitari, poi con i disinfettanti e in seguito con gli antibiotici allo scopo di curare i feriti dei combattimenti. Durante questo periodo i governi europei di vari stati e gli americani oltre oceano sostengono insieme con l’industria bellica anche la produzione in grande scala di farmaci favorita anche dal nascere dei sistemi di sicurezza sociale.

La sintesi dell’aspirina dimostra che è possibile ottenere in laboratorio composti più efficaci di quelli naturali senza la schiavitù della coltivazione o del reperimento dei prodotti naturali e dei loro principi attivi in paesi lontani. Nello stesso tempo si chiarisce il rapporto tra molecola attiva e patologia, di qui la corsa per la scoperta di nuove molecole attive. In questo cammino insinua il convincimento che sia possibile sconfiggere ogni malattia con la giusta molecola, e di qui l’inizio del minore interesse per le droghe depositarie, invece di molti principi attivi.

inizio anni ’70

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riconosce l’importanza delle medicine tradizionali determinando un rinnovo di interesse per le piante medicinali in tutto il mondo spinta anche dai risultati della ricerca cinese che apre al concetto di fitocomplesso, unità farmaceutica non scindibile, in base al quale tutti i composti apparentemente inerti accanto al principio attivo (la molecola) hanno un effetto coadiuvante l’attività del principio attivo. Da qui nuove ricerche come: camomilla come antinfiammatorio e immunostimolante, i lattoni del tanaceto attivi sulle emicranie, l’echinacea come valido incremento alle difese immunitarie, l’iperico efficace contro le crisi depressive, i flavonoidi del ginkgo in impieghi per il trattamento dei disordini cerebrovascolari.

1970/2000

Si apre la frontiera più avanzata nella ricerca dei farmaci con le biotecnologie innovative anche nel campo della produzione razionale dei medicamenti naturali.

2000/2018

Accanto ai risultati di biotecnologie sempre più avanzate per spostare le frontiere del farmaco naturale, nelle problematiche di riequilibrio e prevenzione di problemi fisiologici e della cura delle patologie, permane il ricorso al consiglio del farmacista, del medico erborista, del naturopata, dell’omeopata, e alla sempre più praticata autoprescrizione nei punti vendita della grande distribuzione. Il mercato dei prodotti farmaceutici naturali è oggi in grande ascesa nei paesi industrializzati Si fa tuttavia strada sempre più la cultura del benessere che, coinvolge il prodotto naturale come prodotto salutare e, in parallelo, la coscienza dell’utilizzo di fonti rinnovabili di farmaci a causa del negativo impatto dell’industria chimico-farmaceutica sull’ambiente. Una ultima considerazione è rivolta al concetto dell’economicità del medicamento in termini di costo/sopravvivenza. Nel campo del non ricettato, delle medicine complementari, dei prodotti salutari, il farmaco naturale poco costoso ha ancora vantaggi, se ben preparato, su quello di sintesi.

La definizione di “naturale”il Prodotto Naturale

I farmaci impiegati nei paesi industrializzati provengono, in buona parte, da prodotti naturali, siano essi utilizzati come tali, siano essi derivati da molecole presenti in natura. Ogni paese ha una differente risposta alla definizione di naturale, per cui ciò che è “naturale” in Canada non lo è per in Europa e allora ci si chiede qual è il concetto che definisce il prodotto naturale? E’utile uscire dalla definizione tecnica e orientarsi su una più efficace definizione culturale. Infatti, la “naturalità” è un’espressione della costruzione culturale che ogni uomo e ogni comunità ha avuto, tanto che la definizione e il riconoscimento di un prodotto naturale varia di paese in paese. Ogni forzatura non può che portare a discussioni inefficaci così nascono tutte le approssimazioni possibili come queste: Naturale = genuino, Naturale = salutare, Naturale = in funzione dell’uomo, ecc. Ma così siamo lontani dall’avvicinarci alla realtà. Sul tema di definizione di naturale si sono svolti molti convegni e ci sono molte disposizioni legislative dei singoli paesi, senza implicazioni nel campo etico. Si arriva quindi al piano concreto dove anche la didattica universitaria di Farmacognosia riporta per la pacifica comprensione di tutti questa definizione “naturali sono tutti quei prodotti derivati direttamente dalla natura, siano essi diretti o manipolati dall’uomo, purché essi siano molecolarmente presenti in natura”.

2018-04-28T18:27:04+00:00